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Sono in corso i lavori di ampliamento dell’Hotel Romazzino, in contrasto con il piano paesaggistico regionale?


Arzachena, Costa Smeralda, lavori suites Hotel Romazzino

Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra hanno inoltrato (31 ottobre 2011) una nuova specifica richiesta di informazioni a carattere ambientale e di adozione di opportuni interventi riguardo l’ampliamento previsto dell’Hotel Romazzino (gruppo Colony Capital) nella prestigiosa ed esclusiva loc. Liscia di Vacca, tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), in Comune di Arzachena (OT).  

Infatti, da fotografie scattate lo scorso 21 ottobre 2011 i lavori appaiono in corso, con tanto di ruspe e muratori.   Sono stati, quindi, nuovamente interessati il Comune di Arzachena, e, per gli eventuali aspetti di competenza, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Tempio Pausania.

Le associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra avevano già inoltrato in merito analogo esposto (9 settembre 2011).  

I lavori dell’intero programma di restyling – dal quadro normativo e giurisprudenziale – emergono di dubbia liceità.

Come si ricorderà, il T.A.R. Sardegna, nei mesi scorsi, è intervenuto – su ricorso di Privati – con un provvedimento cautelare (ordinanza Sez. II, 18 marzo 2011, n. 135) che ha fermato i lavori di ristrutturazione e ampliamento (6 family suites, un parcheggio interrato, una nuova piscina, una nuova area servizi di ristorazione, rimodulazione delle restanti aree esterne e adeguamento/ampliamento del corpo centrale).  In seguito – secondo notizie stampa – le parti avrebbero raggiunto un accordo comportante la rinuncia al procedimento giurisdizionale amministrativo.

Arzachena, Costa Smeralda, Hotel Romazzino

I lavori rientrano nel “Programma di riqualificazione del sistema ricettivo alberghiero Costa Smeralda” (insieme a quelli dell’Hotel Pitrizza, già ambito di azioni delle associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra), oggetto della c.d. verifica di coerenza (aprile 2010) da parte della Regione autonoma della Sardegna e approvati con deliberazione Consiglio comunale Arzachena n. 29 del 27 maggio 2010 e ambito di specifica convenzione tra il Comune di Arzachena e la Sardegna Resorts s.r.l.

Il Comune di Arzachena, con concessione edilizia n. 131/2010 del 28 maggio 2010, aveva autorizzato i lavori, previo rilascio dell’autorizzazione paesaggistica da parte del Servizio regionale Tutela paesaggistica per la Provincia di Olbia–Tempio con determinazione n. 296/09/OT del 22 luglio 2009 e del successivo provvedimento positivo di controllo emanato dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Sardegna con nota n. 9093/SS dell’11 agosto 2009.   Ma il T.A.R. Sardegna ha fermato il cantiere.

Gli interventi previsti all’Hotel Romazzino non rientrano – a giudizio del T.A.R. Sardegna – fra quelli per cui operano le “deroghe” di cui all’art. 20, comma 1°, delle norme di attuazione del piano paesaggistico regionale – P.P.R.  Quindi sono illegittime l’autorizzazione paesaggistica emanata dal Servizio regionale tutela paesaggistica e la successiva presa d’atto positiva da parte della competente Soprintendenza.  Conseguentemente, lo stesso rilascio dei titoli abilitativi risulta in contrasto con le disposizioni del piano paesaggistico regionale – P.P.R. (artt. 19-20 delle norme di attuazione), dove definisce la fascia costiera (spesso ben più ampia di quella dei mt. 300 della battigia marina) “quale ‘bene paesaggistico d’insieme’ e ‘risorsa strategica fondamentale’ (art. 19, comma 1), vietando al suo interno qualunque intervento di trasformazione (art. 20, comma 1), con la sola eccezione degli interventi (per quanto ora di specifico interesse) di ‘a) riqualificazione urbanistica e architettonica degli insediamenti turistici o produttivi esistenti; b) riuso e trasformazione a scopo turistico-ricettivo di edifici esistenti; c) completamento degli insediamenti esistenti’ (art. 20, comma 2, n. 2), tutti attivabili previa intesa di cui all’art. 11, lett. c)”

Arzachena, Costa Smeralda, ampliamento Hotel Romazzino

 Sempre secondo il T.A.R. Sardegna, né poteva autorizzare gli interventi previsti il complesso di disposizioni di cui alla legge regionale Sardegna n. 4/2009, il c.d. piano per l’edilizia.   Non l’art. 12, applicabile a “interventi di alta qualità paesaggistica” solo se non siano previsti aumenti di volumetrie.   Nemmeno l’art. 13 (aumento di cubatura fino ad un massimo del 25% per la riqualificazione di strutture destinate all’esercizio di attività turistico-ricettive): infatti, il relativo impianto delle deroghe “presuppone il preventivo recepimento delle stesse all’interno della pianificazione paesaggistica regionale, mediante modifica del P.P.R. e delle correlative misure di salvaguardia”.   Il P.P.R. è investito dal decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i. “(espressione della competenza legislativa statale prevista, in subiecta materia, dall’art. 117, comma 2, lett. s, della Costituzione: cfr., ex multis, Corte costituzionale, 29 maggio 2009, n. 164)” del “compito di dettare il regime giuridico concretamente applicabile a quella tipologia di bene, che riveste particolare importanza sotto il profilo paesaggistico e ambientale”.    Quindi la stessa legge regionale non può che assegnare al P.P.R. la previsione di eventuali eccezioni al sistema generale di salvaguardia dei beni ambientali e paesaggistici tutelati, in primo luogo la fascia dei mt. 300 dalla battigia marina.      Se vi fosse una portata precettiva diretta, la norma sarebbe in conflitto con le competenze statali costituzionalmente garantite

Una ripresa dei lavori – nonostante la cessazione del contenzioso amministrativo – appare quindi di dubbia liceità.

Si attendono rapide verifiche da parte delle amministrazioni pubbliche e dalla magistratura coinvolte.

Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra

Arzachena, Costa Smeralda, lavori suites Hotel Romazzino

Arzachena, Costa Smeralda, lavori suites Hotel Romazzino

(foto per conto GrIG, archivio GrIG)

  1. Juri
    novembre 1, 2011 alle 1:05 am

    Una vicenda ai confini della realtà, questo dell'”ampliamento” (in realtà nuova edificazione a tutti gli effetti come si vede dalle fotografie che molto eloquentemente mostrano l’oltraggio a un’area coperta da macchia a ginepro) già dichiarato abusivo dal TAR con la famosa ordinanza 135-2011, nella quale si dice pure che le autorizzazioni si sono poste fin dall’inizio “in contrasto con il quadro normativo vigente” (cose da poco…)

    “…si osserva, in primo luogo, limitando in questa sede l’esame alle censure di carattere più spiccatamente sostanziale, che l’articolato iter amministrativo finalizzato al rilascio dell’autorizzazione paesaggistica e della concessione edilizia oggetto di causa – avviato ancor prima dell’entrata in vigore della legge Regione Sardegna 23 ottobre 2009, n. 4, e riguardante, peraltro, anche numerose altre strutture alberghiere di zona, nell’ambito di un generale “Programma di riqualificazione” – si è posto fin dall’inizio (e a maggior ragione) in contrasto con il quadro normativo vigente, nella parte in cui ha previsto la realizzazione, in un’area compresa nella fascia di 300 metri dalla linea di battigia, di nuovi fabbricati separati dalla preesistente struttura alberghiera dell’Hotel Romazzino”

    O forse è meglio dire che è una vicenda fin troppo dentro a certe realtà imperscrutabili sarde, in cui per qualche misteriosa ragione nessuno degli gli uffici interessati (Regione, Comune, Soprintendenza) si accorge di di illegittimità manifeste che non ci voleva certo la pronuncia del TAR per cogliere.
    Così come è un vero mistero il fatto che davanti ad una tale sequenza di autorizzazioni illegittime sembra non essersi mossa foglia a livello di accertamenti di carattere penale.
    Scoraggiante.

  2. novembre 1, 2011 alle 5:51 PM

    e chi saranno mai ‘ste “due importanti associazioni”? 😮

    da L’Unione Sarda, 1 novembre 2011
    Porto Cervo; Romazzino. Ambientalisti contro i lavori.

    I gruppi ambientalisti di nuovo contro i lavori di ampliamento dell’Hotel Romazzino. In una nota di due importanti associazioni, viene annunciato un esposto e una richiesta di spiegazioni sull’intervento della Colony. Lo scorso 21 ottobre sono state scattate delle fotografie e nel cantiere compaiono operai e mezzi meccanici in movimento. Dunque i lavori di ristrutturazione sono ripartiti, dopo il ricorso e le proteste degli ultimi mesi. Gli ambientalisti si sono rivolti alla Procura della Repubblica di Tempio. I giudici amministrativi hanno già parlato di interventi che non possono essere autorizzati in deroga al piano paesaggistico. Gli ambientalisti parlano apertamente di autorizzazioni illegittime e di ripresa dei lavori di dubbia liceità. La società ha aperto il cantiere dopo aver ottenuto tutte le autorizzazioni.

  3. cilios
    novembre 1, 2011 alle 7:16 PM

    Questi sono i veri “abusivisti”!Che squallore! Che sconcio!

  4. cilios
    novembre 1, 2011 alle 7:18 PM

    Mi riferisco chiaramente ai costruttori.Che bella vista sul mare…….!.

    • fabio
      novembre 2, 2011 alle 10:56 am

      una domanda : ma chi gli rilascia le autorizzazioni ? Perche se io a casa mia faccio un muro interno mi chiamano i vigili e loro invece cementano macchia mediterranea ottengono autorizzazioni ? Forse secondo me loro sono il “male” ma dovremmo risalire alla causa… e prendercela con loro … Io sono per una protesta piu strutturata …
      Andare a colpire il singolo .. il piu delle volte autorizzato .. è buono .. ma protestare e “denunciare” pubblicamente chi li autorizza per cose che forse non si possono fare non sarebbe piu costruttivo ?
      Fabio

  5. novembre 2, 2011 alle 2:46 PM

    da La Nuova Sardegna, 2 novembre 2011
    Lavori al Romazzino, c’è un nuovo esposto. Il Gruppo di intervento giuridico insiste per bloccare le ruspe. (Serena Lullia)

    ARZACHENA. Un nuovo esposto alla procura sui lavori di riqualificazione dell’hotel Romazzino. Il Gruppo di intervento giuridico rafforza la battaglia per bloccare le ruspe della Sardegna Resorts.
    Da qualche settimana nel cantiere a due passi dall’hotel sono ritornati gli operai. La costruzione delle due suite bianche extra lusso, bloccate all’inizio dell’anno da un’ordinanza del Tar confermata dal Consiglio di Stato, è ripresa. Le due ville devono essere ultimate. Prima dell’inizio dell’estate mancava un mese di lavoro per consegnare le chiavi alla società di Tom Barrack. La presenza degli operai non è sfuggita alle associazioni ambientaliste, convinte che i lavori violino il piano paesaggistico regionale. Per questo motivo hanno segnalato la situazione alla procura di Tempio. Il Grig fa riferimento all’ordinanza del Tar, confermata dal Consiglio di Stato, che all’inizio dell’anno aveva bloccato i lavori al Romazzino. Secondo il giudice la costruzione delle suite era una palese violazione del ppr. Affermazioni divenute carta straccia dopo l’accordo raggiunto tra la Sardegna Resorts e la la società svizzera Abc, dirimpettaia del Romazzino, che aveva ritirato il ricorso poco prima dell’estate.
    Restano comunque i dubbi sollevati dal Tar. E l’incompatibilità del piano di riqualificazione di alcuni alberghi con il ppr è stata sposata anche dal Comune. È stata congelata infatti la concessione edilizia per l’ampliamento dell’hotel simbolo della Costa Smeralda, il Cala di Volpe, in attesa di una variante urbanistica della Regione.

  6. vic
    novembre 4, 2011 alle 10:44 PM

    a proposito di vista sul mare. se percorrete la strada statale s. teresa palau direzione palau all’altezza del fu paesino san pasquale guardate sulla vostra destra …

  7. gennaio 2, 2013 alle 11:02 PM

    Reblogged this on Il blog di Fabio Argiolas.

  1. novembre 7, 2011 alle 4:15 PM

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