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Sardegna: calendario venatorio regionale 2013-2014, nuova battaglia legale.


Cinghiali (Sus scrofa meridionalis)

Cinghiali (Sus scrofa meridionalis)

Il Comitato regionale faunistico ha deliberato il calendario venatorio regionale 2013-2014 per la Sardegna, segue il decreto assessoriale di approvazione definitiva e la successiva pubblicazione sul B.U.R.A.S.

Tanto per cambiare, come negli anni scorsi, questo calendario venatorio vìola palesemente i principi e i criteri di cui alla Guida I.S.PR.A., redatta ai sensi dell’art. 42 della legge Comunitaria 2009 (“Guida per la stesura dei calendari venatori ai sensi della legge 157/92, così come modificata dalla legge comunitaria 2009, art. 42”) quale indicazione di disposizioni minime nazionali per il mantenimento o il ripristino dello stato di conservazione favorevole delle specie selvatiche (art. 1 bis della legge 157/1992 e s.m.i.) e della tutela dei loro periodi biologicamente più importanti anche attraverso il divieto assoluto di caccia (art. 18, comma 1 bis, della legge 157/1992 e s.m.i.). 

In primo luogo non viene applicato il necessario principio di precauzione in assenza di censimenti faunistici e di atti di pianificazione faunistica per le specie della c.d. nobile stanziale “a rischio” (Pernice sarda, Lepre sarda), anzi viene prolungato il periodo di caccia giornaliero con la previsione della giornata intera di caccia, quando sarebbe necessaria la chiusura totale pluriennale per la conservazione delle specie, come esplicitato nel  parere già reso dall’ Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (nota n. 26029/T-A11 del 10 luglio 2012).

Pernice sarda (Alectoris barbara)

Pernice sarda (Alectoris barbara)

Riguardo la Pernice sarda l’I.S.P.R.A. si è espressa chiaramente: “deve essere commisurato alla dinamica della popolazione con adozione di meccanismi di controllo del prelievo che consentano il rispetto del piano programmato. In assenza degli elementi di gestione appena citati il prelievo venatorio non dovrebbe essere consentito.  

Inoltre, attualmente i periodi di caccia nei confronti della Beccaccia, dei Turdidi, della Folaga e degli Anatidi (Germano reale, Alzavola, Codone) rientrano in quanto richiesto dal noto “Key Concepts document on Period of Reproduction and prenuptial Migration of huntable bird Species in the EU”, la guida comunitaria in materia, ma l’intenzione manifestata fin d’ora da parte dell’Assessorato regionale della difesa dell’ambiente è quella di riconvocare il Comitato faunistico regionale a fine dicembre 2013 per deliberarne la proroga fino al febbraio 2014.

Tordo bottaccio (Turdus philomelos)

Tordo bottaccio (Turdus philomelos)

Tuttora, poi, non risulta effettuata alcuna valutazione di incidenza ambientale riguardo all’attività venatoria nelle aree classificate quali siti di importanza comunitaria (S.I.C.) e/o zone di protezione speciale (Z.P.S.) rispettivamente ai sensi della direttiva n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali, la fauna, la flora e n. 09/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica, come previsto dalla giurisprudenza comunitaria e nazionale.

Per non parlare della perdurante assenza del legame cacciatore – territorio, uno dei punti fondamentali del quadro normativo in tema di caccia c.d. sostenibile, come riconosciuto anche recentemente dalla giurisprudenza costituzionale (sent. Corte cost. n. 142/2013),  tuttora assente in Sardegna nonostante le precise disposizioni della legge n. 157/1992 e s.m.i. e della legge regionale Sardegna n. 23/1998 e s.m.i.

Non sono bastati alla classe politica regionale sarda più di vent’anni dalla legge nazionale e quindici dalla legge regionale per attuarlo, solo ed esclusivamente per fare un favore alle parti più retrive del mondo venatorio isolano.

Naturalmente, constatata la scarsa sensibilità ambientale, seguiranno le opportune azioni legali.

Amici della Terra, Lega per l’Abolizione della Caccia, Gruppo d’Intervento Giuridico onlus

Coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus)

Coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus)

dal sito web istituzionale della Regione autonoma della Sardegna

Caccia: Comitato regionale faunistico approva calendario venatorio 2013/2014.

Il Comitato Regionale Faunistico, presieduto dall’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Andrea Biancareddu ha deliberato sulla proposta di adozione del calendario Venatorio 2013/2014.
CAGLIARI, 3 LUGLIO 2013 – Il Comitato Regionale Faunistico, presieduto dall’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente, Andrea Biancareddu ha deliberato sulla proposta di adozione del calendario Venatorio 2013/2014.
Di seguito, una sintesi delle specie cacciabili e dei relativi periodi di caccia:
– Tortora, nei giorni 1 e 5 settembre alla posta e senza l’uso del cane per l’intera giornata.
– Pernice sarda e lepre sarda, nei giorni 22, 29 settembre e 6 ottobre 2013 anche in forma vagante e con l’uso del cane per l’intera giornata.
Fermo restando le giornate di caccia del 22, 29 settembre e 6 ottobre, per le seguenti specie l’attività venatoria è così disciplinata:
– Coniglio selvatico, dal 10 ottobre al 29 dicembre 2013.
– Volpe, dal 10 ottobre 2013 al 30 gennaio 2014.
– Merlo, allodola, tortora e quaglia, dal 10 ottobre al 29 dicembre 2013.
– Beccaccia, dal 10 ottobre al 19 gennaio 2014.
– Germano reale, alzavola, codone, fischione, mestolone, moriglione, beccaccino, gallinella d’acqua, pavoncella, frullino, porciglione e folaga, dal 10 al 30 gennaio 2014.
Per le specie cesena, tordo bottaccio, tordo sassello, nelle more delle risultanze del Tavolo tecnico aperto tra la regione Sardegna i Ministeri competenti (Ambiente e Agricoltura) e Ispra, dal 10 ottobre al 29 dicembre 2013, fatte salve le prime tre giornate del 22, 29 settembre e 6 ottobre.
Per le seguenti specie: cornacchia grigia, ghiandaia e colombaccio, nei giorni 29 settembre e 6 ottobre e dal 10 ottobre 2013 al 30 di gennaio 2014.
Si precisa inoltre che a far data dal 10 ottobre 2013 l’attività venatoria è consentita nei giorni di domenica, giovedì e festivi infrasettimanali (escluso i giorni di: 1 novembre, 25 dicembre 2013 e 1 gennaio 2014).
Per il cinghiale, i giorni 3, 10,17 e 24 novembre 2013 e 1, 8, 15, 22, 26, 29 dicembre 2013; 5, 6, 12, 19, 26 e 30 gennaio 2014.
Il decreto relativo al Calendario Venatorio completo è in corso di pubblicazione sul BURAS.

Sardegna, bosco

Sardegna, bosco

 

(foto Salvatore Pipia/ISZS – http://www.agraria.org, L.A.C., R.M.N., S.D., archivio GrIG)

  1. capitonegatto
    luglio 4, 2013 alle 4:13 PM

    Sardegna, terra di disoccupati , ma di tanti cacciatori che hanno soldi per fucile, munizioni , licenza di caccia !!!!

  2. Pietro Pirredda - Arzachena (ss)
    luglio 4, 2013 alle 4:32 PM

    …..E terra di persone che hanno tempo per sparare aria fritta….

    • Pietro Pirredda - Arzachena (ss)
      luglio 4, 2013 alle 4:37 PM

      capitonegatto :
      Sardegna, terra di disoccupati , ma di tanti cacciatori che hanno soldi per fucile, munizioni , licenza di caccia !!!!

      Attenzione: udite udite, finalmente è comparso chi dall’alto della sua saggezza, indicherà ad ognuno come spendere i propri soldi e che passione seguire……
      Ma fammi il piacere!!

  3. Pietro Pirredda - Arzachena (ss)
    luglio 4, 2013 alle 4:34 PM

    Ogni anno a voi dissidenti viene dato anche troppo ed ingiustificato ascolto

    • luglio 4, 2013 alle 4:42 PM

      ogni anno a voi minoranza armata viene dato troppo e ingiustificato spazio, noi proviamo a riportarlo perlomeno nei limiti di legge: fattene una ragione 😉

  4. luglio 4, 2013 alle 4:45 PM

    da Sardegna Oggi, 4 luglio 2013
    Caccia e polemiche, gli ambientalisti annunciano: “Sarà battaglia legale”: http://www.sardegnaoggi.it/Cronaca/2013-07-04/22307/Caccia_e_polemiche_gli_ambientalisti_annunciano_Sara_battaglia_legale.html

    __________________________

    da Gea Press, 4 luglio 2013
    Sardegna – Battaglia legale contro il calendario venatorio: http://www.geapress.org/altre-news/sardegna-battaglia-legale-contro-il-calendario-venatorio/45950

    ________________________________

    da Mejlogu Notizie, 4 luglio 2013
    Nuovo calendario venatorio: gli ambientalisti non ci stanno.
    Amici della Terra, Lega per l’Abolizione della Caccia e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus annunciano azioni legali: http://www.meilogunotizie.net/notizie/attualita/129/nuovo-calendario-venatorio-gli-ambientalisti-non-ci-stanno

    ____________________________

    da Cagliari Globalist, 4 luglio 2013
    Calendario venatorio regionale: gli ecologisti annunciano battaglia.
    Per gli ambientalisti, nessuna applicazione del principio di precauzione in assenza di censimenti faunistici e di atti di pianificazione faunistica per le specie a ‘rischio’: http://cagliari.globalist.it/Detail_News_Display?ID=80129&typeb=0&Calendario-venatorio-regionale-gli-ecologisti-annunciano-battaglia-

    _____________________________

    da Link Oristano, 4 luglio 2013
    Ambientalisti contro il calendario venatorio: http://www.linkoristano.it/prima-categoria/2013/07/04/ambientalisti-contro-il-calendario-venatorio/#.UdXRnTtM–k

    _____________________________

    da Associazioni Italiane, 4 luglio 2013
    Sardegna: calendario venatorio regionale 2013-2014, nuova battaglia legale: http://www.notizieassociazioni.info/IT/msnd/sardegna-calendario-venatorio-regionale-2013-2014-nuova-battaglia-legale/e7c2ee16564643f291ae88e77257fc2f.html#sthash.U7rzBiy9.dpuf

    ___________________________

    da Cacciapassione, 4 luglio 2013
    Caccia: Sardegna, Calendario Venatorio appena approvato ma è già polemica: http://www.cacciapassione.com/notizie/5218-caccia-sardegna-calendario-venatorio-appena-approvato-ma-e-gia-polemica.html

  5. Pietro Pirredda - Arzachena (ss)
    luglio 4, 2013 alle 4:46 PM

    Ovviamente sarà un organo superiore a decidere….e ogni tanto vi va male

    • luglio 4, 2013 alle 8:47 PM

      e spesso ci va bene..non è così?

      • luglio 11, 2013 alle 8:31 PM

        Se solo impiegaste tanto impegno nel combattere chi della caccia non solo ne fa uno SPORT e sottolineo SPORT non bracconaggio, ma inoltre ci mangia pure come sempre è stato, per combattere battaglie reali come chi veramente muore di fame forse avreste meno tempo per controllare cosa fanno i “sardi” nella loro terra!!!!!!!!!

      • luglio 11, 2013 alle 8:50 PM

        sa com’è, sig.ra Fadda, noi veniamo dal Giappone “per controllare cosa fanno i ‘sardi’ nella loro terra”…..

        Stefano Deliperi
        (il mio è un tipico cognome giapponese, di Hokkaido per la precisione)

  6. Pietro Pirredda - Arzachena (ss)
    luglio 4, 2013 alle 4:49 PM

    Mi dite come gruppi di anti caccia possano insistere a far parte del Comitato Regionale Faunistico?
    Poi chiedete gli ATC …..ignoranza pura…con gli ATC la Sardegna diventerebbe un territorio spoglio a causa dei troppi continentali che pagando arriverebbero a flotte.

    • luglio 4, 2013 alle 10:35 PM

      vogliamo esserci proprio per limitare la caccia 😉
      Vogliamo il legame cacciatore – territorio, che si chiami ATC o Pippo non ce ne frega nulla.

  7. M.A.
    luglio 4, 2013 alle 5:03 PM

    Ahahah basta con l’animalismo ipocrito. Grig in Sardegna avete un muro fatto di cultura e tradizione. Rassegnatevi.

  8. Mara
    luglio 4, 2013 alle 7:20 PM

    Pietro Pirredda – Arzachena (ss) :
    Ogni anno a voi dissidenti viene dato anche troppo ed ingiustificato ascolto

    Forse dato che siete armati, pensate di stare al di sopra della legalità. Anzi al disotto. Poveretti.

    • Pietro Pirredda - Arzachena (ss)
      luglio 4, 2013 alle 11:02 PM

      Se vuoi fare del male non hai bisogno di un’arma. Amo le armi, segno indelebile di tecnologia e maestria. Chi compie un atto non previsto dalla legge rimane l’umano.

  9. maurizio santarelli
    luglio 4, 2013 alle 7:33 PM

    leggete meglio il testo della norma regionale, e non esprimete concetti, come quelli riportati sopra a commento del calendario, in ordine a possibile proroga a Febbraio 2014 della caccia ai turdidi, alla beccaccia e agli anatidi, poichè non è assolutamente vero.
    E invece di paventare le solite azioni legali nanti i giudici amministrativi, perchè non provate ad aprire un dialogo serio con le associazioni venatorie, per cercare di contemperare i Vs e Ns interessi, affinchè si possa miglioarare veramente la qualità della fauna e dell’ambiente nel quale la stessa dovrebbe vivere.
    In ultimo, un consiglio, date un occhiata fuori dai confini patri per vedere come gestiscono la caccia e tutto ciò che ruota attorno ad essa.
    Un saluto,
    Avv. Maurizio Santarelli.Oristano

    • luglio 4, 2013 alle 8:51 PM

      vede, avv. Santarelli, noi abbiamo provato infinite volte “ad aprire un dialogo serio con le associazioni venatorie”, ma le associazioni venatorie non ci pensano nemmeno.
      Dovreste iniziare con l’accettazione banale dell’applicazione della legge, a iniziare con il legame cacciatore – territorio.
      Quando lo accettate?
      Per il resto della stagione venatoria, da fine dicembre in poi, vedremo che cosa accadrà.
      Buona serata.

      Stefano Deliperi

  10. M.A.
    luglio 4, 2013 alle 10:09 PM

    Grig, il vostro atteggiamento non va da nessuna parte. Siete contro il tutto a parte. Voi siete contro la caccia vista come morte. E basta con questa natura stereotipata. Uccidere e cacciare, quindi uccidere per nutrirsi, seguendo un calendario venatorio è lecito, non è un reato. Dietro il vostro sdegno, in gran parte per la maggior parte di voi, si nasconde solo ignoranza. Tre giornate alla nobile stanziale o quattro mezze giornate non cambia niente. Le pernici e le lepri ci sono e il calendario venatorio, è sostenibile. L’Ispra non è vincolante. Per la migratoria non potete dire mezzo bah, e per il resto ATC e bla bla bla sono solo chiacchiere di chi non gli frega niente di equilibri tra caccia e mondo agro pastorale legata alle tradizioni e la cultura sarda.

  11. Pietro Pirredda - Arzachena (ss)
    luglio 4, 2013 alle 10:58 PM

    gruppodinterventogiuridicoweb :
    vede, avv. Santarelli, noi abbiamo provato infinite volte “ad aprire un dialogo serio con le associazioni venatorie”, ma le associazioni venatorie non ci pensano nemmeno.
    Dovreste iniziare con l’accettazione banale dell’applicazione della legge, a iniziare con il legame cacciatore – territorio.
    Quando lo accettate?
    Per il resto della stagione venatoria, da fine dicembre in poi, vedremo che cosa accadrà.
    Buona serata.
    Stefano Deliperi

    Il problema dell’applicazione della legge in Italia si chiama, mancanza di certezza della pena.
    Chi è colpevole deve pagare non solo sulla carta.
    Sono convinto che la sanzione comminata a chi non rispetta il precetto sia alla base del vivere civico.
    L’ideale sarebbe applicare la legge penale come si applica negli stati di origine anglosassone.
    Detto questo, la legge voi (contrari alla caccia) la interpretate in un modo, noi in un altro. Intanto i key concept applicati in Italia non sono li stessi che vengono applicati in Corsica (Francia)! Vi siete chiesti il perchè? La risposta è che la legge in Francia è stata applicata secondo i dettami della comunità europea, qui in Italia qualcuno ha interpretato male la legge e a permesso ad organi pseudo scientifici di dire eresie e di farle certificare.
    Risultato: Italia abbiamo una legge non applicata per colpa di un animalismo becero che non sta ne in cielo ne in terra.
    Scusate ma ora chiudo, mi devo mangiare una tagliata di manzo ai ferri.
    Il cavallo ottimo animale, si fanno delle belle fettine al sangue…….

    • luglio 4, 2013 alle 11:05 PM

      vedi, Pietro, anche dove non ci sono e non ci possono essere differenze interpretative a voi cacciatori non interessa “applicare la legge”.
      Da vent’anni è prescritto il legame cacciatore-territorio a livello nazionale (legge n. 157/1992 e s.m.i.), da quindici anni è previsto in Sardegna (legge regionale n. 23/1998).
      Ma a voi cacciatori (non tutti, per carità), non piace, quindi la Regione autonoma della Sardegna non lo applica.
      E ‘sta cosa come la chiamiamo?
      Per colpa di un venatorismo becero che non sta in cielo nè in terra una legge dello Stato e della Regione Sardegna non si applica.

      • M.A.
        luglio 4, 2013 alle 11:21 PM

        Se la Regione Sardegna se non ha attuato gli ATC è per il semplice fatto che non sono solo i cacciatori a non volerli, ma il mondo agro pastorale in generale. Siete più di vent’anni con questa tiritera e in venr’anni non ho ancora capito se siete tardivi nel recepire o avete qualche altro difetto. Magari prima o poi ci arrivate, speriamo., altrimenti rischiamo di risentire la solita nenia canche l’anno prossimo 🙂 .

      • luglio 4, 2013 alle 11:23 PM

        stai sereno e preoccupati dei tuoi ritardi 😉

  12. Mara
    luglio 4, 2013 alle 11:31 PM

    Confermo la prima impressione: quando sono prepotenti e tendono a non ascoltare la controparte, di sicuro sono armati. Confermo anche “poveretti”.

  13. M.A.
    luglio 4, 2013 alle 11:44 PM

    Fortunatamente, sono cresciuto bene. In una terra povera di lavoro, ma ricchissima di valori e tradizioni. Mi ha insegnato il ruolo che io uomo ho in natura, mi ha insegnato cosa siamo, come viviamo, cosa mangiamo. Mi ha fatto vedere, più di altre realtà, la bellezza della vita. Mi ha insegnato a capire che noi uomini siamo parte integrante di una natura, da rispettare e salvaguardare. E attenzione salvaguardare e rispettare non significa non uccidere, perché l’uccidere per nutrirsi fa parte del nostro Dna e in natura non è un reato come voi per anni avete fatto credere. Chi meglio di noi sardi sa questo? Ti sei mai chiesto perché in Sardegna esiste il ricambio generazionale per quanto riguarda la caccia? Per il semplice fatto che la nostra cultura e la nostra tradizione fin dall’infanzia ci mette davanti alla morte degli animali. Noi vediamo fin da piccoli negli ovili, l’uccisione dei maiali per produrre salsicce e prosciutti, Ci insegnano da adolescenti a scuoiare agnelli per pasqua, a mettere il maialetto nello spiedo a spennare polli, questa realtà esiste ancora in Sardegna. Realtà figlie delle tradizioni popolari. Queste, sono per noi insegnamenti di vita, ed in questo senso la Sardegna ha da insegnare, perché l’ignoranza in materia, di ragazzi d’oltre mare o sardi come voi che non sanno che cosa ci sia dietro una bistecca è spaventosa. Per quanto voi abbiate fatto del buono per la Sardegna, quando prendete queste posizioni date uno schiaffo alle tradizioni ed incentivate l’ignoranza. Non c’è da vergognarsi di essere sardi anche in questo senso, per noi è un onore, c’è veramente da vergognarsi per chi d’altra parte è un uomo, per lo più onnivoro e senza sapere come e perché! 🙂

    • luglio 5, 2013 alle 12:17 am

      adesso siamo all’equazione cacciatore = unico vero sardo…povera Grazia Deledda, che non ha mai scuoiato un coniglio 😉

      comunque una cosa è davvero curiosa: appena vi toccano la caccia, molti di voi non ragionano più, escono fuori di testa, più di un balcone 😛

      • Sardu
        luglio 5, 2013 alle 1:24 PM

        Ben detto…viva i Sardi!! Grazia Deledda era fruttariana?? Ahahah…oh Grig basta rivalità, si bideusu in cassa, per mangiarci dopo, in allegria, come primo: pasta con sugo di lepre, e secondo: carne di cinghiale in umido e immancabilmente “sa taccula”!! Essere sardi significa ammettere e accettare anche questo! Viva la Sardegna e le sue tradizioni 🙂

  14. maurizio santarelli
    luglio 5, 2013 alle 9:25 am

    il legame cacciatore-territorio che voi adombrate come cavallo di battaglia, in Sardegna potrebbe essere attuato solamente con riferimento alla selvaggina nobile stanziale, sul quale io sono d’accordo, ma non certo alla migratoria o al cinghiale, atteso che la specificità dell’isola e la sua conformazione territoriale, con i numerosi vincoli esistenti (oasi, zone chiuse, autogestite) comporterebbe una compressione indiscriminata su un certo territorio di utenti-cacciatori (visto il numero elevato di praticanti) che non sarebbe sostenibile.
    Concordo sul concetto espresso dal signor Pietro Pirredda nel suo interevnto di ieri alle ore 10.58 pm.
    Che ne pensate di partite dai punti elencati, invece di continuare a piangerVi addosso come traspare ancora dalla risposta di Deliperi data al mio post di ieri sera?
    Un saluto a Tutti,
    Avv. Maurizio Santarelli.Oristano

    • luglio 5, 2013 alle 5:19 PM

      veramente non ci piangiamo addosso, tutt’altro.
      Agiamo. E lo sapete bene, mi pare.
      Iniziamo proprio con il legame cacciatore – territorio, che responsabilizza i cacciatori.
      Buona serata.

      Stefano Deliperi

  15. M.A.
    luglio 5, 2013 alle 11:04 am

    Ahi ahi, con questa mentalità animalara, condannerete il genere umano alla regressione! 🙂 preferisco cacciare e mangiare un bel pezzo di carne piuttosto che “brucare” tutta la vita! 🙂 Battute a parte, Grig, ma cosa pensate della migratoria chiusa a dicembre e il divieto di portare ragazzi sotto i 16 anni nelle battute di caccia grossa?! Non ho sentito grandi commenti. Chiedete responsabilità sulla sicurezza, chiedete calendari che rispettino l’avifauna e poi? Secondo me il ricorso per voi è una consuetudine, niente di più! Ci siete affezionati! Ma chi vi allena? 😀

    • luglio 5, 2013 alle 5:21 PM

      vedremo il provvedimento definitivo.
      Ma toglici una curiosità: perchè tanto nervosismo da parte venatoria, se sosteniamo cose senza senso?

      • M.A.
        luglio 5, 2013 alle 5:29 PM

        Non c’è nervosismo, solo ilarità! Cercare di limitare o eliminare la caccia solo per antipatia nei confronti della pratica venatoria è un oltraggio alla “sardità”. Grig, la caccia fa parte di noi. Vederci ogni anno i calendari accorciati dai vostri ricorsi fa schifo. Ricorsi fatti non in favore della legalità, ma di una pseudo etica che non avete. “No alla caccia perché si uccide”, quando molti di voi si vedono nei ristoranti di Cagliari mangiando bistecche. Il solito contro senso etico, molte volte mi son domandato se dietro tutto questo ci sono anche interessi economici dietro…boh boh!

      • luglio 5, 2013 alle 5:36 PM

        in verità, vi vediamo piuttosto contrariati (per non dire altro), quando vi viene “amputato” il calendario venatorio.
        Non avete molta voglia di ridere in quei momenti.
        Al di là di aspetti etici (come è stato detto più volte, anche da commentatori: uccidere per divertimento non è una gran cosa…), i motivi sono fondamentalmente ecologici: il patrimonio faunistico è già in crisi e non c’è certo bisogno di sparacchiare.
        Gli “interessi economici” sono soprattutto di armieri, fabbricanti di armi da caccia, di munizioni e di linee di vestiario, per non parlare degli “interessi elettoralistici” dei politici che vi sostengono.

  16. Nico
    luglio 5, 2013 alle 2:43 PM

    tradizioni? oggi la caccia è un hobby, è un divertimento, è un affare economico: deve limitarsi alle ipotesi in cui non crea danni alla fauna e alle persone, altrimenti stop.

  17. Shardana
    luglio 5, 2013 alle 3:28 PM

    🐰Ciao….

  18. luglio 5, 2013 alle 5:15 PM

    Sardu :

    Ben detto…viva i Sardi!! Grazia Deledda era fruttariana?? Ahahah…oh Grig basta rivalità, si bideusu in cassa, per mangiarci dopo, in allegria, come primo: pasta con sugo di lepre, e secondo: carne di cinghiale in umido e immancabilmente “sa taccula”!! Essere sardi significa ammettere e accettare anche questo! Viva la Sardegna e le sue tradizioni :-)

    bona cassa e pure bona pisca 😛

  19. M.A.
    luglio 5, 2013 alle 5:49 PM

    Vedi penso che lo Stato non abolirà mai la caccia. Anzi! È questione di pochi anni, la 157/92 è agli sgoccioli. Hai ragione, in Sardegna dalla caccia ci mangiano parecchie famiglie, in questi tempi di crisi specialmente. Io mi riferivo agli interessi economici delle associazioni animaliste, perché per supportare certe teorie che non hanno fondamenta e che causano ilarità proprio perché alla fine del discorso cadete in un controsenso etico, devono esistere per forza. Parli di problemi ecologici? Hai ragione. In Sardegna i cinghiali creano notevoli problemi ecologici e voi quando supportate l’istituzione di oasi e parchi per farli riprodurre, ancora di più! Fortunatamente arriverà anche in Sardegna la caccia di selezione. In fondo ci fate dei favori, create dei serbatoi. Problemi ecologici..vogliamo parlare delle nutrie, delle volpi o delle cornacchie? L’altro giorno in piazza repubblica a Cagliari, c’erano talmente tante cornacchie insieme ai piccioni che sembrava di essere in quel tratto di 131 vicino ad Abbasanta! Incredibile, questi sono problemi ecologici, seri!

    • luglio 5, 2013 alle 6:02 PM

      ..dimentichi, però, di quando si apre il rubinetto ed escono branchi di Mufloni!
      Accade ogni giorno, fra Via Scano e Piazza Costituzione 😉

  20. massenzio
    luglio 6, 2013 alle 2:57 PM

    Io credo che, tra cacciatori è tutori ambientalisti, chi in percentuale conosce più a fondo fauna e flora siano i cacciatori, questo perché la amano e la difendono ( lasciamo fuori i luoghi comuni da una, e dall’ atra parte, si parla di cacciatori, quelli seri) di conseguenza dato che nel tavolo delle discussioni ci sono ambo le realtà, bisogna trovare un compromesso tale che dia dignità alla categoria più remota ” I Cacciatori” contemporaneamente dia immagine anche a chi in un momento storico chiede un controllo più accurato.

  21. luglio 7, 2013 alle 12:53 PM

    rispettare la legge vigente non ti sembra un buon compromesso tra cacciatori e tutori ambientalisti?

  22. maurizio santarelli
    luglio 8, 2013 alle 10:25 am

    Il vs agire non deve limitarsi solamente ad impugnare il calendario venatorio, cosa che in questi ultimi anni avete adottato a sport regionale, ma a fare proposte serie per una migliore qualità della pratica venatoria ( anche a tutela dei Vs interessi, dei quali faccio fatica a comprendere le vere finalità) e un legame caccia-territorio ( partendo dalla selvaggina stanziale) che cominci a dare i suoi frutti.
    Non ci sono anche Vs rappresentanti nel comitato regionale faunistico che adotta il calendario venatorio ( oramai ridotto a una corsa ad ostacoli!)?
    Allora bisogna darsi da fare per trovare una linea d’intenti che possa essere quantomeno “comune” per il bene della caccia (per Noi) e della fauna (per Voi).
    Cosa che certamente non è accaduta neppure quest’anno, visto il prodotto “partorito”.
    Un saluto a Tutti,
    Avv. Maurizio Santarelli.Oristano

    • luglio 8, 2013 alle 4:04 PM

      avv. Santarelli, in quale posto vive?
      Se vive in Sardegna, dovrebbe accorgersi che nel Comitato faunistico regionale i rappresentanti ambientalisti e animalisti sono solo 3.
      Prevalgono i rappresentanti delle associazioni venatorie e della Regione e questi sono i risultati.
      Ne prenda nota, per cortesia.

      Stefano Deliperi

      • Mara
        luglio 8, 2013 alle 4:15 PM

        l’Avvocato “fa fatica a comprendere le vere finalità dei nostri interessi”. Mi son cadute le braccia sotto alla scrivania… Anni di Università spesi invano. Che spreco.

  23. maurizio santarelli
    luglio 8, 2013 alle 4:41 PM

    Alla signora MARA vorrei suggerire di evitare simili battute idiote sul mio conto.
    Pensi alla Sua di inutilità sociale e non si permetta di esprimere giudizi su chi non conosce minimamente di persona, e compare in questo forum lasciando il proprio nome e cognome, senza celarsi dietro nomignoli o loghi di fantasia!
    Quanto alle Vs finalità stia ben certa che il sottoscritto, che forse ha qualche anno più di Lei, sa bene quali sono, e che la mia era solo una “provocazione” (diretta anche al signor Deliperi con il mio penultimo post) una volta che ho deciso di inoltrarmi in territorio “nemico” (non certo per mia volontà quanto per Vostro bieco pregiudizio a prescindere) e di far sentire anche la voce dei moderati tra i cacciatori, che certo non sono meno intelligenti (come vorrebbe far trasparire Lei con il Suo commento) di certi predicatori ambientalisti, che l’ambiente credono forse sia quello visto in alcune oasi, nelle quali i cinghiali prendono il cibo dalle mani dei visitatori!
    La realtà è cosa ben diversa, credetemi.
    Un saluto a Tutti,
    Avv. Maurizio Santarelli.Oristano

    • Mara
      luglio 8, 2013 alle 7:32 PM

      Non era una battuta ma una constatazione. “Territorio”?? “Nemico”??? Confermo l’impressione che chi gira armato sia un prepotente.
      Mara Tamburino, Santa Giusta (Or), pensionata di anni 66, biecamente felice di essere inutile socialmente, se le persone “utile” Le rassomigliano.

    • luglio 8, 2013 alle 7:32 PM

      avv. Santarelli, stia sereno, qui “predicatori ambientalisti” con “bieco pregiudizio” non ce ne sono.
      Sarebbe sorpreso se sapesse quanti e quali habitat conoscono gli “ambientalisti”.
      Qui qualsiasi persona che abbia voglia di ragionare è sempre ben accetta, ma non costringiamo proprio nessuno.
      Buona serata.

      Stefano Deliperi

  24. Pino Bianco
    luglio 8, 2013 alle 7:02 PM

    “LA CHIESA NON SI OCCUPA DI ANIMALI”
    MAR
    26

    26/03/2013
    Non c’è molto altro da aggiungere. Questa è la posizione ufficiale, la risposta giunta dalla Santa Sede a chi sta cercando di attribuire alla figura di Papa Francesco una qualche impronta animalista. La chiesa in realtà non ha mai cambiato la sua opinione, e tale rimane, visto che anche il rapporto con gli animali è materia sufficientemente trattata dai testi sacri. Non è quindi servito a nulla manifestare davanti a San Pietro (la Brambilla era in prima fila con tutti gli altri presidenti delle associazioni animaliste riunite nel coordinamento Diritti Animali e Ambiente), per chiedere di risparmiare la vita ai tanti agnellini che faranno da pranzo di Pasqua, come tradizione, a milioni di cattolici.

    Il papa, tirato per la tunica per la sua vicinanza a San Francesco, che certo amava gli animali ma che non ne ha mai fatto un oggetto di culto, ha risposto picche, lasciando cadere una questione che per la chiesa cattolica non ha nessuna rilevanza. Ben poco hanno a che spartire i pretestuosi dogmi animalisti con quelli dei cattolici, e non c’è dubbio alcuno che il papa abbia scelto il nome di San Francesco non certo perchè è animalista, ma semmai per concentrare l’attenzione sul tema della povertà e della carità cristiana. Suona quindi ironico che a pretentendere attenzioni da Papa Francesco siano persone che mettono il cappottino al cane e considerano gli animali come bambini, pretendendo per loro addirittura un servizio di Sanità Pubblica in un momento in cui stanno venendo a mancare i servizi sanitari di base per gli esseri umani.

    Il catechismo ufficiale, i cui testi sono disponibili sul sito del Vaticano, indica la strada per i cattolici anche su questo tema: “Dio ha consegnato gli animali a colui che egli ha creato a sua immagine – si legge in un passaggio dedicato al rispetto dell’integrità della creazione – . È dunque legittimo servirsi degli animali per provvedere al nutrimento o per confezionare indumenti. Possono essere addomesticati, perché aiutino l’uomo nei suoi lavori e anche a ricrearsi negli svaghi”. Si parla anche delle sperimentazioni mediche e scientifiche, definite “moralmente accettabili se rimangono entro limiti ragionevoli e contribuiscono a curare o salvare vite umane”.

    In quel testo si precisa inoltre che: “È contrario alla dignità umana far soffrire inutilmente gli animali e disporre indiscriminatamente della loro vita” ma anche che “È pure indegno dell’uomo spendere per gli animali somme che andrebbero destinate, prioritariamente, a sollevare la miseria degli uomini. Si possono amare gli animali; ma non si devono far oggetto di quell’affetto che è dovuto soltanto alle persone”. Ecco qual è la posizione della chiesa. In ogni caso, siamo in un paese laico, dove le libertà di culto sono tutelate: se vogliono, gli animalisti possono sempre cambiare religione o farsene una su misura.

    La Redazione

    Riflettete e non dite eresie

  25. cristian
    luglio 11, 2013 alle 3:16 PM

    La solita marea di cazzate contro i cacciatori tutti contro i cacciatori perchè sono delinquenti perchè se la prendono con gli animali parlate quando inizierete a mangiare solo verdura e sopratutto iniziate a puntare il dito contro chi sta uccidendo gli esseri umani come quei delinquenti che ci governano

    • luglio 11, 2013 alle 3:21 PM

      caspita, ogni tanto abbiamo proprio bisogno di leggere simili perle di genialità.
      Vieni a trovarci più spesso, dai proprio un bel quadro del mondo venatorio.

      Stefano Deliperi

  26. luglio 11, 2013 alle 4:29 PM

    L’I.S.P.R.A. ha confermato di non aver mai fornito alcun parere (necessario, per legge) sul calendario venatorio regionale sardo 2013-2014:
    “nessun parere è stato richiesto ad ISPRA in merito al calendario venatorio 2013-2014 della Regione Sardegna” (nota I.S.P.R.A. – sede di Ozzano dell’Emilia, 10 luglio 2013).

  27. luglio 13, 2013 alle 3:52 PM

    i cacciatori di Monti sono più seri e responsabili dei loro rappresentanti.

    da La Nuova Sardegna, 13 luglio 2013
    MONTI. Pernici e lepri, cacciatori in rivolta contro il calendario.

    MONTI. Il ripopolamento della pernice e lepre sarda, la durata delle ore di caccia a tali specie, il foglio elettronico: sono alcuni degli aspetti in cui i cacciatori montini dissentono dal calendario venatorio 2013-2014, varato dal Comitato Faunistico Regionale. Durante l’assemblea del comitato faunistico comunale, sono stati affrontate le tematiche del calendario e sono emerse – a loro dire- problematiche “insoddisfacenti e non corrispondenti alla reale situazione della caccia”. Su quei punti hanno deciso di prendere posizione scrivendo una lettera, firmata del presidente Giuseppe Balzanti e inviata agli assessori regionali all’Ambiente e Agricoltura, nella quale sottopongono le loro osservazioni sperando nelle modifiche.Secondo i cacciatori montini primo «sarebbe più che mai urgente soprattutto il ripopolamento delle specie pernice e lepre sarde, divenute rare anche nel nostro territorio». Chiedono la modifica della durata delle giornata di caccia «riducendola sino alle 14 pomeridiane» e vorrebbero «eliminare il grave disagio circa l’obbligo della compilazione dell’autorizzazione regionale in foglio elettronico in formato Excel, in quanto la maggior parte dei cacciatori oltre a non possedere le richieste tecnologiche non hanno dimestichezza informatica». Si auspica, invece, il ripristino del vecchio e collaudato sistema di registrazione: il “tesserino regionale”, più semplice e più pratico.

  28. Mara
    luglio 14, 2013 alle 4:09 PM

    E se lo dicono loro che “pernice e lepre sarda sono divenute rare….”
    Ma fra di loro, i cacciatori si parlano?

    • M.A.
      luglio 14, 2013 alle 5:21 PM

      Grig spiega a Mara come stanno le cose, non ho ancora ben capito ee è sarda di adozione o di nascita. Le lepri e le pernici in Sardegna hanno avuto un notevole calo negli ultimi 30 anni, è vero. La causa siamo noi, uomo in senso lato. Tutti anche i cacciatori. Ma la specie non è a rischio di estinzione come si vuol far credere, anzi in molte zone della Sardegna specialmente nel centro nord, gode di ottima presenza. Dove la densità è più bassa è nel Campidano (non in tutte le zone nella mia zona per esempio, non è che stra piena di pernici e lepri, ma ci sono ed il prelievo è sostenibile). Ciò che fa piangere il cuore ai cacciatori oggi giorno è il carniere. Se vedete i carnieri che ci consentono oggi i calendari venatori rispetto a quelli che abbiamo fatto vent’anni fa, ci viene da ridere e da piangere allo stesso tempo. Per questo motivo, la caccia alla nobile stanziale è stata con gli anni “snobbata”, perché non ne vale la pena effettivamente. Di 45000 cacciatori, molti non la praticano più, specialmente nel Nord e Centro Sardegna. Viene chiamata comunemente “caccietta”. L’80 % dei cacciatori sardi, inizia a cacciare dalla prima domenica di novembre fino al 31 gennaio. Molti rinnovano e cacciano solo il cinghiale, è una caccia tradizionale, è una caccia di gruppo, è stra pieno e ci si diverte molto. Tutto ciò ha creato e sta creando tanti benefici al resto della fauna. Predare i cinghiali e cacciare meno o niente le pernici o le lepri significa farle incrementare e ri cacciarle un domani come una volta. Avete per caso visto manifestazioni dei cacciatori per la chiusura del tordo a dicembre anziché a gennaio? Silenzio. Avete visto casino per il coniglio selvatico chiuso un mese prima? Silenzio! I limiti alle anatre? Idem.
      Grig, racconta a Mara cosa è successo l’anno scorso quando il CRF ha approvato il calendario consentendo la caccia grossa il giovedì e aumentando le giornate (secondo me era giusto prelevare più cinghiali per la tutela della biodiversità e la peste suina, per l’economia della Regione non è uno scherzo! )? Te lo dico io Mara, la rivoluzione. Altro che manifestazioni con 200 persone a fischiettare. È stata talmente forte che cio ha indotto il CRF ad istituire subito un calendario venatorio al ribasso per il cinghiale nello stupore di tutti voi animalisti. Quando si tocca sua maestà il cinghiale allora sono guai.Gli amici nuoresi volevano gli ATC e questi di Monti vorrebbero chiudere o limitare la caccia alle altre specie per far si che i cacciatori del campidano salgano per non “disturbare” il re del bosco, quindi facciamo silenzio perché il cinghiale dorme! La ninna nanna gliela cantano loro.. Schhhh :)!

  29. santino
    luglio 17, 2013 alle 3:55 PM

    Cavolo dopo le clamorose sconfitte esistono ancora gli ambientalisti che non capisconoun accidenti di campagna che però puntualmente ,anziche pensare all inquinamento dalle buste di plastica nelle spiaggie ,rompono le p. ai cacciatori.evviva la caccia in bocca al lupo colleghi.

  30. Mara
    luglio 17, 2013 alle 5:52 PM

    gruppodinterventogiuridicoweb :
    e quali sarebbero le “clamorose sconfitte”? Buona caccia, Santino! </p

    Grande GRIG, mi hai tolto l’augurio di bocca…. BUONA CACCIA, Santino!

  31. Maurizio
    luglio 26, 2013 alle 9:29 am

    La vs immensa ignoranza in materia è dimostrata dalla foto pubblicata sul sito di una bellissima lepre e che voi indicate come essere un coniglio. Andate a studiare poi magari parliamo di regole e stupido fanatismo.

    • luglio 26, 2013 alle 5:09 PM

      la foto è di Salvatore Pipia (ISZS) a corredo della voce “Coniglio selvatico” di Agraria.org – Istruzione agraria, “luogo di studio ed informazione rigorosa”.
      Te lo consiglio, puoi imparare qualcosa anche tu.

      Stefano Deliperi

      P.S. trovi la foto qui: http://www.agraria.org/conigli/coniglioselvatico.htm

      • Mara
        luglio 26, 2013 alle 8:08 PM

        “Ignoranti, fanatici” ecc… Insultano a torto e girano pure armati. Mi fanno sempre più pena, poveri cacciatori!

  32. paolo anglisani
    agosto 8, 2013 alle 8:38 am

    “lHJAA/www.youtube.com/watch?v=9HVeKt9dNNs … Guarda questo video sulla sicurezza delle armi, e se ti piace, condividilo con i tuoi amici, INSIEME SALVEREMO MOLTE VITE UMANE: GRAZIE !!!

  33. Maurizio
    agosto 19, 2013 alle 10:02 am

    Vi ringrazio per aver sostituito la foto precedente con quella di un vero coniglio (ribadisco che quella che c’era prima era di una bellissima lepre e decine di persone possono testimoniare perchè assieme ci abbiamo riso sopra) e grazie per il consiglio da parte del Sig. Deliperi. Si ha sempre qualcosa da imparare. Sopratutto un minimo di umiltà, serietà e ammissione dei propri errori che normale possano capitare a tutti, cacciatori e no. Volevo inoltre ringraziare la Sig.ra Mara per i suoi complimenti nei miei confronti che dimostra il vs vero atteggiamento. Ogni ulteriore commento è superfluo.

    • agosto 19, 2013 alle 4:54 PM

      la foto non è stata sostituita, è sempre la stessa, come sai tu e gli oltre 2.200 lettori di quest’articolo.
      Non ti basta la “figura”? Insisti?
      Buona caccia, Maurizio…

      Stefano Deliperi

  34. Danilo
    agosto 31, 2013 alle 2:09 am

    Qui mi sembra di essere al circo… Sia da una parte che dall’altra tanti acrobati che cercano di tirare l’acqua al proprio mulino… Punto primo se la fauna sarda scarseggia non è colpa dei cacciatori, bensì dei bracconieri… Ma anche dare la colpa ai bracconieri è troppo facile e soprattutto stupido… Non sono io che vengo pagato ogni mese per controllare che i bracconieri non agiscano bensì il corpo forestale che invece di fare il suo dovere si “picchettara” le prede dei bracconieri 😉 Punto secondo: vogliamo parlare delle riserve di caccia??? Se non erro ogni anno nelle riserve si dovrebbe inserire un certo quantitativo di fauna selvatica, cosa che ormai è diventata un sogno… Anche li tante belle teste di c…. che pagano per nn avere nulla… Carissimi il problema non è il cacciatore, ma chi dovrebbe controllarlo… A forza di ridurre questo calendario i cacciatori stanno regalando i soldi alle casse dello stato…. Anche io mi chiedo quale sia il vostro scopo… Spero che oltre a cercare di eliminare il calendario venatorio voi vi battiate per far si che la forestale agisca come si deve… Il problema in Italia (non solo per la caccia) è la corruzione… Cominciate a combattere quella nelle sedi appropriate poi forse potrete andare a criticare i cacciatori, quelli disonesti però…
    Saluti Danilo Bacchis

    • agosto 31, 2013 alle 9:32 am

      Danilo, il tuo è un bell’esercizio di “benaltrismo”.
      Il problema non è mai quello di cui si parla perchè “ben altre” sono le cause.
      La caccia, ovviamente, non è l’unico “problema” ambientale.
      Tutt’altro e non abbiamo mai detto questo.
      Comunque contribuisce “a far fuori” la fauna sopravvissuta a inquinamento, cementificazione del territorio, ecc.
      Quindi ce ne occupiamo, così come ci occupiamo delle tante altre cause di degrado ambientale.
      Fatti un giro in questo blog e te ne renderai conto da solo.
      Poi il giorno in cui vedremo che almeno un’associazione venatoria si occuperà di quell’inquinamento che causa l’aumento delle leucemie fra i bambini del Cagliaritano (ed è solo un esempio), allora un cacciatore potrà permettersi di criticare il nostro impegno ecologista.

      Stefano Deliperi

      • Danilo
        settembre 1, 2013 alle 3:11 PM

        Qui non si parla di bambini si parla di animali… Non vi rendete conto che state attribuendo ai cacciatori lo scarseggiare della fauna sarda. Ma siamo sicuri che sia colpa dei cacciatori? Il vero cacciatore caccia solo nelle giornate consentite dalla legge e le specie consentite. Sono sicuro che lei signor Stefano vive in una casa di paglia e mangia soltanto frutta e verdura alle quali non sono state date sostanze nocive agli animali come pesticidi ecc. Non possiede una macchina che inquina e vive allo stato brado nella flora sarda. Lei accusa il cacciatore di essere cooresponsabile di questo scempio, ma lei signore in quanto UOMO (inteso come rappresentante dell’umanità) è altrettanto responsabile con l’80% delle azioni quotidiane… Quindi io cacciatore che non mangio frutta e verdura se stata contaminata da pesticidi non accetto critiche da chi come lei o chicchessia contribuisce a distruggere ogni giorno l’ecosistema sardo e non.

        Danilo Bacchis

  35. settembre 1, 2013 alle 3:40 PM

    Danilo :

    Qui non si parla di bambini si parla di animali… Non vi rendete conto che state attribuendo ai cacciatori lo scarseggiare della fauna sarda. Ma siamo sicuri che sia colpa dei cacciatori? Il vero cacciatore caccia solo nelle giornate consentite dalla legge e le specie consentite. Sono sicuro che lei signor Stefano vive in una casa di paglia e mangia soltanto frutta e verdura alle quali non sono state date sostanze nocive agli animali come pesticidi ecc. Non possiede una macchina che inquina e vive allo stato brado nella flora sarda. Lei accusa il cacciatore di essere cooresponsabile di questo scempio, ma lei signore in quanto UOMO (inteso come rappresentante dell’umanità) è altrettanto responsabile con l’80% delle azioni quotidiane… Quindi io cacciatore che non mangio frutta e verdura se stata contaminata da pesticidi non accetto critiche da chi come lei o chicchessia contribuisce a distruggere ogni giorno l’ecosistema sardo e non.

    Danilo Bacchis

    Lei, Danilo Bacchis, spara su “altri” animali sopravvissuti a inquinamento, antropizzazione del territorio, pesticidi, cc.
    La legge glielo consente, ma non ci faccia alcuna lezione.
    Glielo ripeto: il giorno in cui vedremo che almeno un’associazione venatoria si occuperà di quell’inquinamento che causa l’aumento delle leucemie fra i bambini del Cagliaritano (ed è solo un esempio), allora un cacciatore potrà permettersi di criticare il nostro impegno ecologista.

    Stefano Deliperi

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